Trattamento fisioterapico delle patologie alla base degli inestetismi della pelle
Cos’è
La riabilitazione dermato-estetica-funzionale, da non confondere con la fisioestetica o trattamenti estetici non sanitari, è una branca della fisioterapia che ha l’obiettivo di prevenire, valutare e trattare quelle patologie che causano inestetismi della pelle e del corpo.
Comunemente si pensa che il fisioterapista si occupi esclusivamente della cura e del benessere dell’apparato locomotore, invece non bisogna dimenticare l’importanza dei trattamenti fisioterapici per la salute dell’apparato tegumentario, vascolare e linfatico.
I principali campi di applicazione della riabilitazione dermato-estetica sono infatti la cura di cellulite, adiposità localizzate e lassità cutanee sia tramite terapie manuali sia attraverso l’uso di tecnologie elettromedicali.
Lo scopo della riabilitazione dermato-estetica è quello di ridurre l’edema cutaneo, migliorare la nutrizione e l’idratazione della pelle, semplificare il processo di guarigione, promuovere la vascolarizzazione arteriosa e venosa, favorire l’assorbimento e la scomparsa dei liquidi, ridurre la ritenzione di liquidi ,trattare efficaemente la PEFS (panniculopatia edemato-fibrosclerotica) anche nota come cellulite e promuovere il rilassamento psicofisico del paziente.
I professionisti sanitari che operano nel campo dermato-estetico utilizzano risorse e trattamenti di terapia manuale e strumentali combinando tecniche come linfodrenaggio manuale, radiofrequenza e onde d’urto.
Cellulite, adiposità localizzate e PEFS
Il termine cellulite venne introdotto nel 1922 per definire le modificazioni del pannicolo adiposo sottocutaneo. Per molti anni con questo termine ci si riferì ad una infiammazione degli adipociti sottocutanei, solo nel 1982 si chiarirono gli aspetti istopatologici della cellulite stabilendo che era doveroso distinguere due situazioni diverse:
• L’adiposità localizzata (AL) che consiste in un semplice aumento degli adipociti
• La panniculopatia edemato fibro sclerotica (PEFS) overro la vera e propria cellulite
Gli anni e la pratica hanno dimostrato che le forma pure di AL o PEFS sono rare, generalmente si riscontrano forme miste: in altri termini in una zona in cui vi è un aumento dell’adiposità localizzata, si impianta anche il processo della panniculopatia.
Cos’è la panniculopatia edemato fibro sclerotica?
È una patologia e non un inestetismo della cute, si tratta quindi di un vero e proprio disordine microvasculo-tissutale. Alla base di tutto vi è un’alterazione del microcircolo veno-linfatico, quindi una ipo-ossigenazione del tessuto che con il tempo conduce ad una stasi circolatoria e ad un accumulo di liquidi e cataboliti a livello dell’interstizio. La cellula viene così a trovarsi in uno stato di sofferenza generale non riuscendo più ad eliminare le sostanze di rifiuto, l’accumulo delle stesse rende difficoltoso l’arrivo di ossigeno ed elementi nutritivi per la cellula stessa: il tessuto produce nuove fibre collagene che legano gli adipociti tra di loro formando veri e propri gruppi di noduli e micronoduli. Con il progressivo aggravamento del danno, tali noduli aumentano di numero e dimensione tendendo ad unirsi formando noduli palpabili sulla superficie cutanea. In questo contesto il danno vascolare è progressivo e aumenta l’incapacità di drenare i cataboliti cellulari, di conseguenza fa aumentare la sofferenza cellulare che conduce con il tempo alla fibrosi e alla sclerosi del tessuto.
Gli stadi
Mano a mano che il danno vasculo-tissutale aumenta, è possibile evidenziare un peggioramento del quadro anatomofunzionale. È vero però che gli stadi sono solo delle evoluzioni e dei peggioramenti didattici ma nella realtà, nella stessa persona, quasi sempre troviamo zone cutanee con stadi diversi di PEFS.
• I stadio (edema) – Si ha una prima alterazione della permeabilità capillare. In questo stadio la paziente avverte solo un’iniziale pesantezza agli arti inferiori.
• II stadio (modificazione dell’adipocita) – Si ha un progressivo accumulo di scorie metaboliche che vengono eliminate in modo sempre più difficoltoso. Inizia a farsi evidente l’aspetto della cute a buccia d’arancia, un piccolo accumulo adiposo e la perdita della cute stessa di parte della sua elasticità.
• III stadio (fibrosi) – Iniziano a comparire la fibrosi del tessuto e anche le prime teleangiectasie. Alla palpazione il tessuto risulta pastoso e si avverte la presenza di piccoli noduli. La cute può risultare fredda e dolente.
• IV stadio (fibrosi avanzata) – In questo stadio la fibrosi dei tessuti inizia a farsi evidente; la palpazione suscita vivo dolore. L’arto inferiore presenta segni e sintomi legati all’insufficienza vascolare.
• V stadio (sclerosi) – In questo stadio, irreversibile, vi è una vera e propria fibrosi con sclerosi dei tessuti.
Se sei interessato a sottoporsi alla terapia, e per maggiori informazioni, puoi contattare la dott.ssa Mariachiara Strappelli al 333 2566295 oppure via email all’indirizzo mariachiara.strappelli@gmail.com